Torino, 4 luglio 2007: 50 anni dopo il lancio della 500 di Dante Giacosa, veniva svelata la versione definitiva della 500 di Roberto Giolito, voluta ad ogni costo da Lapo Elkann, innamorato del prototipo Trepiùno, presentato nel 2003.
Se la Cinquecento polacca era una 500 per modo di dire, lanciata in modo burrascoso dopo una lunghissima gestazione e continui rinvii nel 1992, con un nome nostalgico scelto all’ultimo e scritto in italiano, con le lettere dell’alfabeto, la 500 del 2007 sarà sempre la vera erede spirituale della prima 500, nata civettuola, ricercata nello Stile e nelle finiture, tanto da essere ritenuta troppo cara anche rispetto alla 600, ritenuta invece troppo veloce. Insomma, mai una volta che fosse buona la prima.
Con la 500 del 2007, invece, fu buona la prima, ma l’esemplare che Luca Cordero di Montezemolo regalò a Lucio Dalla non aveva la retro. Arrivata nel mitico posto auto di via D’Azeglio, quello che vedete in innumerevoli video e dirette di Youngtimer Italia e reso famoso da altrettanto innumerevoli interviste e servizi realizzati quando Lucio poteva parlare e soprattutto cantare, si scoprì subito che la retro non avesse quel leggero difetto di pronuncia, di ingrano, di innesto. Mancava.
Così, come arrivò in quel torrido luglio del 2007, tornò alla base, per un’aggiustatina al cambio. Tornò, più forte di prima, e con la retro. Insomma, già era retrò. Si vede che la retro, per uno che ha scritto canzoni pensando al Futuro, ossessionato dal guardare avanti ed essere inconsciamente e involontariamente in anticipo sui tempi, non sarebbe stata filologicamente corretta.
Lucio Dalla se ne innamorò particolarmente, cosa abbastanza rara, nel vasto panorama di auto fornite in comodato d’uso al nostro eroe e nell’altrettanto ampio spettro di macchinine, macchinette e macchinone regalategli negli anni, soprattutto dopo “Caruso” e dopo la fatidica “Attenti al lupo”, canzone della consacrazione sulla consacrazione. Per molti, persino per Lucio, la sua ultima. Dopo di lei, disse più di una volta in privato, avrebbe potuto dedicarsi ai pomodori, al mare, al godersi la vita in santa pace. Ma un artista, se è davvero un artista, non sa scendere dal palco, nemmeno quando crede di annoiarsi. O scende per tornarci, più forte di prima, fisicamente o in modo anche meno visibile. L’altro Lucio, con i dischi bianchi, pur allontanandosi dalla routine discografica, non era mai sceso dalla giostra e la sua presenza era tutta nell’assenza.
Tornando al Lucio bolognese, checchè ne dicano certi sindaci che millantano esami del capello fatti non si sa come, visto che il parrucchino non aveva targhe particolari, nato nel mezzo dei bombardamenti bolognesi e più bolognese di una cotoletta alla bolognese, poichè gli spaghetti alla bolognese NON ESISTONO, il rosso pomodoro, ma soprattutto e filologicamente chiamabile con il suo nome, ovvero ROSSO SFRONTATO, piacque da impazzire.
Che esemplare era, ed è tuttora? Trattasi di una gettonatissima Lounge, ovvero la versione top di gamma, nella sua declinazione elegante. C’era anche la Sport, nel 2007, ma la Sport era un capitolo a parte e presto, nei desideri e nelle aspirazioni di verve e dinamicità, venne soppiantata dalla Abarth 595. Altra pasta, ancora.
La Lounge era una versione molto diffusa, sebbene e giustamente costosa, ben più presente sulle nostre strade rispetto a qualsiasi altro allestimento, perchè la Pop era triste, da Europa dell’Est appena arrivata in Europa dell’Euro, e infatti finì in seguito per essere la Enjoy per eccellenza. Quella di Lucio era la più Lounge delle Lounge, con il suo tettuccio apribile in vetro, gli interni chiari, il volante color crema tanto caro ai detailer veri e non troppo a quelli improvvisati e con accenti da zulù padani, i classicissimi cerchi in lega stile Millerighe e tutte le possibili regolazioni elettriche esistenti nella prima versione, compresi i comandi dell’impianto audio al volante.
Ora, a ben 17 anni compiuti, l’esemplare ha vissuto intensamente la sua vita, con i suoi 169mila km originali, con il suo rosso che comunque brilla ancora e con i dovuti segni sia del tempo, sia dell’utilizzo disinvolto del suo proprietario.
la 500 ha trascorso gli ultimi anni in quel di Urbino, città ideale, centro del Rinascimento ma anche culla di tante canzoni di Lucio, che nel Montefeltro possedeva una casa torre, ovvero una piccionaia del ‘200, alla Rancitella. Luogo in cui scrisse, nell’89, quel capolavoro confluito in un capolavoro di disco come “Cambio”, quale è “Le rondini”. Luogo che piaceva tanto anche all’amico Angelo Branduardi.
Dopo aver riscosso interesse all’asta omonima, “Lucio”, la 500 Lounge approda all’asta “Rarissima”, curata per la Giusti Auctions da Enzo Bollani, già autore televisivo e storico collaboratore e amico di Dalla, come tutti sanno, pasta col tonno inclusa. E se questo comunicato è scritto nel suo stile, non fateci caso: è scritto da Enzo Bollani, e non è un comunicato o un articolo, ma un consiglio.
Perchè Dalla non è un cantante, come ben sapete, e l’uso del presente non è casuale, visto che l’Arte non conosce la morte, o ne è l’antidoto principale, e la 500 che gli è appartenuta è molto più che un semplice consiglio.
E voi chiederete: come mai non entra nel Museo dedicato alle Youngtimer, by Youngtimer Italia?
Semplice: perchè nel Museo di Youngtimer Italia ci sarà spazio per altre automobili, casualmente Youngtimer, e la 500 non è una Youngtimer, ma un’icona assoluta.
Ma soprattutto, consentitemi di dirlo, adesso che vi parlo in prima persona: l’automobile di un amico deve andare a un appassionato, e mi sentirei un pirla a prevaricare un qualcosa che da un lato è un ricordo, da un lato una possibile forzatura e da un lato, poichè può averne tanti, un’avventura che da un lato mi attira e dall’altro mi spaventa un po’. Una matrioska di angoli, ingigantiti sul falso piano di un triangolo isoscele.
Scherzi a parte: come ho già avuto modo di dire e come non dirò mai abbastanza, Lucio è di tutti, e ho deciso di non avere più nulla che sia stato di proprietà di Lucio Dalla, del Lucio amico e fratello, del Lucio con il quale ho lavorato per Quindici lunghissimi anni, e non lunghissimi per la noia, quanto per la quantità di progetti portati avanti. Credo di aver donato veramente la parte più importante della mia vita, al lavoro mandato avanti con il Lucio di Bologna, e nei primi anni speravo sempre e insistentemente in una collaborazione con il Lucio di Molteno, che così spesso vedevo. Sognavo una loro collaborazione, ma chiudo questo pensiero prendendo pari pari le parole di Mina: “Sarà per un’altra volta. Per ora, è soltanto rimandata”. Non a settembre.
La 500 di Lucio è all’asta adesso, a Villa Torreggiani, in Rezzato. Il 26 luglio 2024 ci sarà la prima banditura. Se verrà aggiudicata, ne sarò molto felice. Se non doveste aggiudicarvela al primo giro, avrete modo di partecipare all’asta anche da remoto, fino a un massimo di 60 giorni. La base è molto allettante: 9000,00 Euro. Fuori mercato? No, è la 500 di Lucio. E di Lucio ce n’è uno. Anzi, un paio, ma entrambi unici. Rarissimi.
Enzo Bollani. Bologna, 25 luglio 2024.
DOVE VENIRE /
Villa Torreggiani, Rezzato. Via Garibaldi, 45. Per partecipare all’asta o presenziare all’evento: +39 389 450 80 93
INGRESSO /
10,00 Euro, con consumazione inclusa. Siamo in una rinomatissima cantina vinicola, fondata nel 1408. Rischio delusione: 0. Gradito un abbigliamento consono, anche se ci sono 87 gradi percepiti. Confidiamo nel vostro stile prettamente italiano.